L’idea di questo progetto fotografico nasce da un forte legame con Castelluccio di Norcia, un luogo che ho sempre considerato magico, in grado di esprimere l’essenza più profonda della natura nelle sue infinite forme e mutazioni. Oltre dieci anni di osservazione ed una attenta e continua esplorazione del luogo, mi hanno permesso di entrare in sintonia con il suo paesaggio, di studiarne ogni sfumatura, ogni metamorfosi dettata dal tempo, dalle stagioni e dalla luce. Sin dall’inizio il mio obiettivo non è stato soltanto quello di documentare la bellezza del territorio, ma di provare ad interpretarlo, di coglierne la sua anima più profonda attraverso delle immagini capaci di trasmettere le emozioni, le atmosfere e le sensazioni del momento. Ogni scatto presente in questo libro è il risultato di un’esperienza vissuta nei tanti giorni trascorsi tra le colline, nelle mattine gelide passate alla ricerca della luce perfetta e nei silenzi condivisi con il vento e la neve. Durante questo viaggio ho idealizzato il paesaggio come una “tela vivente” ed il tempo come un “pittore invisibile”, in grado di cambiarne costantemente la forma e modificarne lo spazio naturale attraverso il susseguirsi di nuove geometrie, texture e colori.

The idea for this photographic project was born from a deep connection with Castelluccio di Norcia, a place I have always considered magical—one that embodies the purest essence of nature in its endless transformations and fleeting forms. More than a decade of observation, along with continuous and meticulous exploration, has allowed me to develop an intimate bond with this landscape, studying every nuance, every metamorphosis shaped by time, the seasons, and the ever-changing light. From the very beginning, my goal was not merely to document the beauty of this land but to interpret it—to capture its deepest soul through images that convey emotions, atmospheres, and fleeting sensations. Every photograph in this book is the result of lived experiences—days spent wandering through the rolling hills, freezing mornings in pursuit of perfect light, and silent moments shared with the wind and snow. Throughout this journey, I envisioned the landscape as a "living canvas" and time as an "invisible painter," continuously reshaping the scene, altering the natural space through an ever-changing interplay of textures, colours, and geometric compositions.